L'astronomia è in grado di calcolare con grande precisione data, ora e caratteristiche di fenomeni anche remotissimi. Questo fatto fornisce un formidabile aiuto alla cronologia storica.
Di particolare importanza sono le eclissi dell'antichità di cui si ha testimonianza storica; le eclissi di sole sono visibili solo in una limitata area geografica e questo restringe molto il campo di ricerca; quando un autore cita un'eclissi osservata in un dato luogo è in genere possibile ritrovare l'eclisse e la sua data senza alcun margine di dubbio.
Per esempio Tito Livio riferisce nelle sue Storie che in data 11 Quintile dell'anno 564 ab urbe condita (calendario di Numa) si verificò un eclisse di sole quasi totale a Roma. È relativamente facile calcolare (p.es. usando il mio calendario perpetuo on-line) che in effetti ci fu un'eclisse il giorno 14 Marzo dell'anno -189 (190AC) (usando un calendario giuliano retrodatato).
Questo calcolo conferma il conteggio degli anni e permette di rilevare che in quell'anno lo scarto tra il calendario di Numa e il (futuro) calendario Giuliano era di quasi 4 mesi.
Insomma è proprio l'astronomia a garantire con assoluta certezza la validità delle date più antiche.
Per semplificare i calcoli cronologici, gli astronomi hanno anche introdotto una notazione algebrica dell'era cristiana, la cronologia degli astronomi e un calendario limitato ai giorni: il giorno giuliano.