Storia del calendario - Calendario perpetuo
Il calendario giuliano
Calendario di Numa <- -> Correzione di Augusto

mesi nel 45ac
Ipotesi
Sacrobosco
Ipotesi
moderna
gennaio3131
febbraio29 (30)28(29)
marzo3131
aprile3030
maggio3131
giugno3030
quintile3131
sestile3031
settembre3130
ottobre3031
novembre3130
dicembre3031
anno365 (366)365 (366)

In epoca repubblicana i Romani usavano il cosiddetto calendario di Numa che fu soggetto ad abusi ed errori che portarono a uno sfasamento medio di tre mesi rispetto alle stagioni; l'estate era slittata a ottobre e novembre mesi che ai tempi di Numa erano autunnali.

Per rimettere ordine in questa situazione Giulio Cesare, verosimilmente durante la sua spedizione in Egitto del 47 a.C. (-46), incaricò l'astronomo alessandrino Sosigene di progettare un nuovo calendario più funzionale (vedi passo di Plinio). Tale calendario, che prese il nome di giuliano, entrò in vigore nel 46 a.C. (-45) che fu un anno del tutto eccezionale; per riallineare i mesi alle stagioni tradizionali si dovettero inserire due mesi straordinari tra novembre e dicembre oltre ad un'ultima intercalazione del mese Mercedonio (vedi un passo di Svetonio); si ritiene dunque che quell'anno sia stato di 456 giorni.

Il calendario andò a regime nel 45 a.C. (-44): abolito il mese mercedonio ogni 4 anni doveva essere intercalato un giorno in più, detto bis-sextum perché inserito il giorno dopo il 24 febbraio (giorno VI dalle calende di marzo); questo anno speciale prese il nome di bisestile.

In questo modo l'anno viene ad avere una durata media di 365 giorni e 6 ore, alcuni minuti più del vero (e già Ipparco aveva calcolato tale lunghezza in 365g 5h e 55m, solo 7 minuti più della stima moderna), un errore che evidentemente Sosigene considerò trascurabile, ma che porterà molti secoli più tardi all'introduzione del calendario gregoriano.

Nel XIII secolo lo storico inglese Giovanni Sacrobosco (John of Holywood) avanzò l'ipotesi che le lunghezze dei mesi del calendar fossero alternativamente e regolarmente di 31 e 30 giorni con l'eccezione di febbraio che ne aveva 29. Sempre secondo Sacrobosco le attuali lunghezze sarebbero state modificate nell'8 a.C. quando il mese Sestile fu ribattezzato Agosto in onore dell'imperatore, e questo per pareggiare le lunghezze di Luglio e di Agosto.

Nel XX secolo l'ipotesi di Sacrobosco è stata contestata sulla base di diversi documenti e l'ipotesi oggi prevalente è quella che le lunghezze dei mesi fossero sin dall'inizio del calendario giuliano quelle tuttora in uso.

La riforma del calendario non modificò il sistema di numerazione dei giorni del mese. Fu mantenuto l'uso di ritardare di due giorni le None e le Idi di marzo, maggio, luglio e ottobre, anche se con il nuovo calendario venivano ad esserci altri mesi di 31 giorni (gennaio, sestile e dicembre secondo l'ipotesi moderna).

Nei primi anni di applicazione del nuovo calendario si verificò un errore di interpretazione delle regole stabilite da Sosigene e nell'anno -7 (8 a.C.)Augusto dovette introdurre alcune correzioni.


Il calendario giuliano viene oggi usato in cronologia anche per gli eventi precedenti il 46 a.C.; si parla in questo caso di calendario giuliano analettico.



Fonti bibliografiche e collegamenti

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