Era cristiana - Cronologia degli astronomi
Anno Zero e numero Zero
Secoli e millenni - Un'oziosa questione

Esiste anche una via dello Zero (ma è un fiume)

Lo zero come numero entrò nella cultura occidentale intorno all'anno Mille, quando Gerberto di Aurillac usò per primo in Europa i numeri arabi; ma solo con la pubblicazione del Liber Abaci di Leonardo Fibonacci all'inizio del 1200, l'uso dei numeri arabi cominciò a diffondersi; e le resistenze non furono piccole se ancora alla fine del '400 il sindaco di Francoforte proibiva ai suoi funzionari di fare i calcoli con i numeri arabi.

Nel Settecento poi uno dei Cassini propose una cronologia detta degli astronomi, che a differenza di quella degli storici prevede anche un anno zero in corrispondenza della presunta nascita di Cristo. Questa notazione è stata recentemente adottata dalla norma ISO 9601.

Nonostante tutto, diffidenze nei confronti dello zero esistono ancora oggi! P.es. nella recente oziosa querelle sull'inizio del millennio, è emerso tra l'altro che molti nutrono ancora diffidenze nei confronti della stessa idea di anno zero, quasi si trattasse di un anno fantasma o inesistente.

L'importanza che l'introduzione dello zero ha avuto per la Matematica è cosa su cui non val la pena di soffermarsi, quello che in certa misura stupisce è che dopo mille anni l'uso dello zero incontri ancora sottili resistenze e vi sia nel linguaggio comune una diffusa riluttanza ad usare la stessa parola zero.

Alcuni esempi di questa riluttanza:

I motivi di questa riluttanza? Probabilmente è un'eredità della cultura greco-romana che non aveva nemmeno il vocabolo zero; alcuni attribuiscono tutto alla maledizione di Protagora, il filosofo greco che affermò che il nulla è inconcepibile e che avrebbe quindi impedito la nascita del concetto di zero tra gli antichi; un preconcetto simile all'aristotelico horror vacui.

D'altra parte sembra intrinseca alla natura umana la diffidenza nei confronti delle innovazioni: gli argomenti usati contro le innovazioni sono molto simili: si dice che l'innovazione non è realmente tale, che è solo una convenzione di comodo, ma senza significato reale. Anche nel processo a Galileo si disse che porre il Sole al centro dell'universo doveva essere visto come un artificio per comodità di calcolo. E di fronte ai numeri arabi e al numero zero si disse che erano simboli di comodo utili per semplificare i calcoli, nulla di più.

Questo tipo di argomentazioni dimentica che anche le idee tradizionali che si vogliono difendere sono convenzioni di comodo; tale è quella di porre la Terra al centro dell'universo, tali sono i numeri romani ...

In effetti lo zero tra i numeri naturali ha proprio il significato di nulla, nessuno; di solito però si tratta di un nulla relativo, p.es. dire che in una stanza ci sono zero sedie significa che non c'è nessuna sedia, non che in quella stanza ci sia il nulla, il vuoto assoluto.

Tra i numeri reali lo zero ha un significato un po' diverso, è solo un punto di riferimento iniziale, spesso arbitrario; p.es. nella scala delle temperature esiste la temperatura di 0° che non vuol dire affatto nessuna temperatura, così come in geografia l'altitudine di 0m è quella del livello del mare, mentre la longitudine 0 corrisponde a quella dell'Osservatorio di Greenwich...


Bibliografia