Di particolare interesse questo strumento ritrovato nel 2004. Gli inventari dell'Ottocento
ne parlano come di un "Prisma di passaggio con cannocchiale".
Sul piede dello strumento è inciso
il nome del costruttore, un nome glorioso nella storia dell'Ottica e dell'Astronomia:
Plössl in Wien; lo strumento è datato 1853, quando Venezia era ancora "austriaca".
Lo strumento consiste di un piccolo cannocchiale con un oculare protetto da un filtro solare (nero);
davanti alla lente anteriore c'è
un prisma triangolare che copre l'esatta metà della lente. Il
prisma sembra del tipo a inversione (o di Dove) anche se non vi è riflessione totale ma solo parziale; osservando il Sole se ne vedono due immagini speculari; la distanza tra le due immagini può essere variata agendo su una vite micrometrica posta alla base dello strumento. In tal modo si possono far collimare le due immagini.
Un'altra grossa vite permette di variare l'inclinazione dello strumento.
A cosa serve questo sdoppiamento d'immagine? Grazie al prezioso aiuto di alcuni iscritti al NewsGroup
it.scienza.fisica è stato possibile formulare la seguente ipotesi che sembra piuttosto verosimile.
Quando con lo strumento è possibile osservare una macchia solare, si portano le due immagini della macchia
a collimare; a meno che l'immagine si trovi esattamente sul meridiano centrale del disco solare, si osserveranno due
immagini del Sole; si cronometra allora il tempo necessario perchè queste due immagini si sovrappongano o perché i due dischi solari diventino tangenti esternamente. Per evitare complicazioni di calcolo
l'osservazione va effettuata intorno al mezzogiorno solare vero quando la traiettoria del Sole è orizzontale e
quindi perpendicolare al prisma.
Come riferimento si può usare il tempo necessario alle due immagini del Sole per passare dalla posizione
tangenti in ingresso a quella tangenti in uscita; questo tempo non è costante ma cambia a seconda della data e dell'ora.
In linea una pagina PhP per il calcolo di questo tempo.
Il tempo cronometrato permette di calcolare con buona precisione l'Ascensione retta della macchia (distanza angolare dal meridiano centrale del disco solare);
ripetendo la misura a distanza di uno o più giorni è possibile calcolare
il periodo di rotazione del Sole su se stesso.
Purtroppo lo strumento ha un ingrandimento minimo e permette l'osservazione solo delle macchie solari di dimensioni
medio-grandi.