Tenendo conto di quanto è antica la nozione della sfericità della Terra, appare incredibile la strana versione del viaggio di Cristoforo Colombo che si trovava e forse ancora si trova in qualche libro delle scuole elementari; secondo questa versione, nel Medio Evo si credeva che la Terra fosse piatta, Colombo sarebbe stato convinto che la Terra era rotonda dalle opere del geografo Paolo Dal Pozzo Toscanelli, e per questo avrebbe proposto il viaggio verso le Indie ai re di Spagna e Portogallo, incontrando l'opposizione dei cosiddetti savi di Salamanca che si sarebbero opposti al suo progetto, credendo appunto nella Terra piatta.
Ancora più incredibile trovare persone anche colte che credono almeno in parte a questa strampalata versione del progetto di Colombo e in particolare che nel Medio Evo si credesse comunemente alla Terra piatta.
In effetti che la Terra avesse forma sferica era già noto agli antichi Greci, e Aristotele nella sua opera "Il Cielo" ne forniva diverse prove e anche una misura delle dimensioni (vedi su questo sito alcuni passaggi di questo libro.
Ma basterebbe andare a rileggere la Commedia di Dante Alighieri, scritta quasi due secoli prima di Colombo, per rendersi conto che anche un poeta come Dante era perfettamente conscio della sfericità della Terra e proprio su questo aveva costruito il suo modello di Inferno con Satana imprigionato esattamente al centro della Terra che Dante definisce il “centro a cui traggon tutti i pesi”. Dante era molto interessato alla questione della forma e della distribuzione di terre ed acque sul globo terrestre, argomento al quale dedicò un breve saggio in latino, la Quaestio de aqua et terra*, questione che ai suoi tempi poteva solo essere oggetto di speculazioni fondate su pochi dati. Sin dai tempi di Aristotele era aperta la questione se vi fosse un solo ecumene* ed un solo mare oceano o se vi fossero più ecumeni e più oceani.
In realtà la controversia tra Colombo e i savi di Salamanca non era sul fatto che la Terra fosse sferica, dato che nessuno metteva in dubbio, ma sulle dimensioni della Terra e dell'ecumene. Dal Pozzo Toscanelli si era convinto che la Terra fosse molto più piccola delle dimensioni generalmente accettate o che l'ecumene alias continente antico, fosse più esteso tanto da rendere fattibile la traversata dell'Oceano per raggiungere le Indie navigando verso occidente. Colombo si basò su questa teoria errata, ma paradossalmente proprio grazie a questo errore trovò la rotta non per le Indie ma per un nuovo continente, anche se per tutta la sua vita rimase convinto di aver raggiunto le Indie.
Una possibilità è che Colombo, o Dal Pozzo Toscanelli, conoscesse il capitolo del Cielo di Aristotele, dove si legge:
Insomma l'idea di traversare l'oceano per raggiungere le Indie, ai tempi di Colombo era già vecchia di quasi duemila anni!
Questa che potremmo chiamare bufala scolastica è molto diffusa non solo in Italia, ma anche altrove e soprattutto negli USA, dove anzi sembra essere nata nell'Ottocento, vedi p.es. Top 5 Misconceptions About Columbus e dalla Washington Post: Five myths about Christopher Columbus. Della questione si occupò anche un articolo di Scientific American nel 1992 in occasione del 500° anniversario della scoperta dell'America*.
Tutte queste fonti attribuiscono concordemente la responsabilità di questo mito allo scrittore americano Washington Irving, autore di una biografia di Colombo (1828), molto romanzata non si sa se per ignoranza o per il proposito di magnificare Colombo, e sminuire i suoi avversari, i savi di Salamanca facendoli passare per retrogradi che credevano alla Terra piatta, mentre in realtà sulle dimensioni della Terra avevano ragione loro e non Colombo. Purtroppo questo testo fu usato come fonte per scrivere la storia di Colombo e della scoperta dell'America, sui libri delle elementari. Le fonti sovra-citate dicono che non si trovano tracce di questa leggenda precedenti al libro di Irving.
Sembra quindi molto probabile che questa misconception sia arrivata in Italia dagli USA alla fine dell'Ottocento se non all'inizio del Novecento. Una conferma potrebbe essere il poemetto umoristico "La scoperta dell'America" di Cesare Pascarella, del 1894, che non fa alcuna menzione di terra piatta o terra tonda. Pascarella fa raccontare la scoperta dell'America da un popolano romano, che interpreta la vicenda da popolano appunto, con battute che sono rimaste memorabili, per esempio Colombo di fronte ai re di Spagna e Portogallo dichiara: "Io avrebbe l'intenzione, Si lei m'ajuta, de scoprì l'America." o a proposito della discussione con i savi: "E più lui s'ammazzava pe' scoprilla, E più quell'antri je la ricopriveno." o a proposito dei selvaggi trovati in America: "Ma vedi si in che modo procedeveno! Te basta a dì che lì c'ereno nati Ne l'America, e manco lo sapeveno.".
Ora se Pascarella avesse avuto studiato quella narrazione del viaggio di Colombo alle elementari, non avrebbe certo perso l'occasione di inserirla a fini umoristici nel poemetto. E invece come detto non se ne trova traccia. Sembra proprio che ancora nel 1894 questa "bufala" non fosse ancora arrivata nei libri delle scuole elementari. Paradossalmente, tutta questa misconception della scoperta dell'America, in America era nata e in Europa era arrivata riattraversando l'Atlantico, alla rovescia. E come molte altre bufale, è quanto mai dura a morire.
Perché è così dura a morire questa bufala? Probabilmente perché si apprende alle scuole elementari. E molto di quel che si apprende da bambini è insegnato in modo apodittico, è così perché è così, senza discussioni o dimostrazioni. E quel che si apprende in questo modo resta scolpito nella mente come un qualcosa di indiscutibile, che si è sempre saputo ... Quando poi si sente una narrazione diversa, contraria, si fa molta fatica a crederci.