Aristotele: la forma della Terra
[Aristotele] - [Αριστοτέλης]
Αριστοτέλης, Περι Ουρανου Β - Aristotele, Il Cielo
Greco | Italiano
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Tο σχήμα της γης | La forma della Terra
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ΙΙ.18 Ετι δε διά της των άστρων φαντασίας ου μόνον φανερόν ότι περιφερής, αλλά και το μέγεθος ουκ ούσα μεγάλη μικράς γάρ γιγνομένης "μεταστάσεως ημίν προς μεσημβρίαν και άρκτον επιδήλως έτερος γίγνεται ο ορίζων κύκλος, ώστε τα υπέρ κεφαλής άστρα μεγάλην και έχειν την μεταβολήν, και μη ταυτά φαίνεσθαι προς άρκτον τε και μεσημβρίαν μεταβαίνουσιν ένιοι
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γάρ εν Αιγύπτω μεν αστέρες oρώνται και περί Κύπρον, εν τοις προς άρκτον δε χωρίοις ουχ oρώνται, και τα διά παντός εν τοις προς άρκτον φαινόμενα τών άστρων εν εκείνοις τους τόποις ποι είται δύσιν.
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ΙΙ.19 Ωστ' ου μόνον εκ τούτων δηλον περιφερες ον το σχήμα της γης, αλλά και σφαίρας ου μεγάλης ου γαρ αν ούτω ταχύ επίδηλον επoίει μεθισταμένοις ούτω βραχύ.
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Διό τους υπολαμβάνοντας συνάπτειν τον περί τάς Ηρακλείους στήλας τόπον τώ περί την Ινδικήν, και τούτον τον τροπον ειναι την θάλατταν μίαν, μή λίαν υπολαμβάνειν άπιστα δοκείν. λέγουσι δε τεκμαιρόμενοι και τους ελέφασιν, ότι περί αμφοτέρους τους τόπους τους εσχατεύοντας το γένος αυτών εστίν, ώς των εσχάτων διά το συνάπτειν αλλήλοις τούτο πεπονθότων.
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Και των μαθηματικών όσοι το μέγεθος αναλογίζεσθαι πειρώνται της περιφερείας, εις τετταράκοντα λέγουσιν είναι μυριάδας σταδίων, εξ ών
τεκμαιρομένοις ου μόνον σφαιροειδή τον όγκον αναγκαίον είναι της γης, αλλά και μή μέγαν προς το τών άλλων άστρων μέγεθος.
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D'altra parte, la visione che noi abbiamo degli astri rende evidente non solo che [la terra] è rotonda, ma anche che la sua dimensione non è grande. Se ci spostiamo anche di poco verso sud o verso nord, il circolo dell'orizzonte muta sensibilmente, per cui gli astri che si trovano sopra la nostra testa cambiano in misura rilevante, e non sono gli stessi ad apparirci quando andiamo verso nord e quando andiamo verso sud.
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Alcune stelle si vedono in Egitto o presso Cipro, ed non si vedono nelle regioni settentrionali, e quelle che nelle regioni settentrionali sono sempre visibili, nei luoghi su menzionati invece tramontano.
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Cosicché non solo da tutto questo risulta chiaro che la forma della Terra è rotonda, ma anche che è una sfera non grande, altrimenti con questa velocità non sarebbe evidente uno spostamento [di altezza] così breve.*
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Pertanto l'opinione di quanti pensano che la regione delle Colonne d'Ercole sia confinante* con quella delle Indie e che in tal modo ci sia un solo mare, non è troppo difficile da credere. Quelli che fanno questa congettura citano gli elefanti, perché questo stesso genere è presente in entrambe queste regioni estreme, così avvenuto per mezzo del collegamento vicendevole degli estremi
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Tra i matematici, quanti tentano di calcolare la lunghezza delle circonferenza, sostengono che è di circa quaranta miriadi di stadi*. Da questo congetturano non solo che la forma della Terra è necessariamente sferica, ma anche che non è grande a confronto della grandezza di tutti gli astri.*
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Riferimenti bibliografici
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Aristotele, De Coelo, libri IV, Oxford, Oxford, 1887, pag. 286 - 287
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Aristotele, Il cielo , Bompiani, Milano, -330, pag. 318 - 325
Siti e pagine web
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Questa frase non è chiara; se la Terra è piccola rispetto alle distanze stellari, al limite ponendo la stella a distanza infinita, l'altezza della stella sull'orizzonte varia di una differenza uguale alla differenza di latitudine del luogo di osservazione; se dall'equatore una stella di vede allo zenit, angolo 90°, da un luogo a 45° di latitudine, la stella si vedrà a 45° di altezza, e dal polo nord si vedrà con altezza 0°, giusto all'orizzonte. Ma se la Terra è grande e le distanze stellari non molto grandi, alla differenza di altezza va aggiunto l'angolo di parallasse, quindi la variazione di altezza sarà maggiore. A prima vista questa frase sembra affermare il contrario.
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Il verbo συνάπτειν vuol dire "tocca, è vicino, confina, si collega". Sembra poco probabile che Aristotele, o meglio le sue fonti vogliano ipotizzare un collegamento via terra, un istmo tra Africa e Indie, come suggerirebbe la menzione degli elefanti. Gli elefanti si possono anche trasportare via nave e quindi sembra più verosimile che συνάπτειν stia qui solo per "essere vicine" ma con il mare oceano in mezzo, cosa confermata dal "ci sia un solo mare", che fa riferimento alla antichissima controversia tra i geografi antichi, se tra l'Europa e le Indie ci sia un solo oceano o vi sia un altro continente (ecumene) in mezzo. Aristotele poi doveva conoscere Erodoto e le spedizioni dei Fenici intorno all'Africa.
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Cosa vuol dire “grandezza di tutti gli astri”? Il greco μέγεθος vuol dire grandezza, non distanza che sarebbe più logico in questo contesto; probabilmente si intende la grandezza dello spazio che contiene tutti gli astri, insomma la grandezza del cosmo.
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Quaranta miriadi vuol dire quattrocentomila stadi; l'ipotesi più accreditata è che lo stadio dei greci valesse circa 180 m, e questo darebbe un valore di circa 72000 km, quasi doppio del vero, che è di circa 40000 km, ma comunque l'ordine di grandezza è corretto. Chi siano i matematici citati da Aristotele è ignoto, come è ignoto il metodo usato; dovrebbero comunque essere i primi tentativi di misurare le dimensioni della Terra; il più conosciuto dell'antichità resta quello di Eratostene, posteriore ad Aristotele, che ottenne un valore di 252000 stadi, circa 45000 km, decisamente migliore del precedente.