In questo passo delle Storie Naturali, Plinio ricorda le date degli equinozi e dei solstizi, e la durata delle stagioni, basandosi verosimilmente su fonti ellenistiche (Ipparco?).
Latino | Italiano |
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220 - CARDINES TEMPORVM QVADRIPERTITA ANNI DISTINCTIONE CONSTANT PER INCREMENTA LVCIS. AVGETVR HAEC A BRVMA ET AEQVATVR NOCTIBVS VERNO AEQVINOCTIO DIEBVS XC HORIS TRIBVS, DEIN SVPERAT NOCTES AD SOLSTITIVM DIEBVS XCIIII HORIS XII; . . . . . VSQVE AD AEQVINOCTIVM AVTVMNI, ET TVM AEQVATA DIEI PROCEDIT NOX EX EO AD BRVMAM DIEBVS LXXXVIII HORIS TRIBVS -
| 220 - I cardini del tempo constano di una divisione in quattro sulla base dell'aumento della luce, che aumenta dal solstizio d'inverno e si uguaglia con la notte nell'equinozio di primavera in 90 giorni e 3 ore, poi superano le notti fino al solstizio in 93 giorni e 12 ore . . . . . fino all'equinozio d'autunno, e quindi dopo aver uguagliato il giorno, la notte lo supera fino al sosltizio d'inverno in 88 giorni e 3 ore - |
246 - AEQVINOCTIVM VERNVM A. D. VIII KAL. APRIL. PERAGI VIDETVR. AB EO AD VERGILIARVM EXORTVM MATVTINVM CAESARI SIGNIFICANT KAL. APRIL ... | 246 - L'equinozio di primavera sembra verificarsi il giorno VIII dalle calende di aprile (25 marzo). La levata mattutina delle virgiliane secondo [il calendario di] Cesare cade il giorno delle calende di aprile (1 apr) ... |