Accanto all'inquinamento chimico e acustico, che sempre più infestano l'ambiente, esiste anche un inquinamento luminoso che sta diventando un problema drammatico per astronomi e astrofili.
Nella storia dell'uomo il buio e le tenebre sono sempre stati visti come qualcosa di negativo da temere e da combattere. Termini come illuminismo e oscurantismo sono fin troppo espliciti in tal senso. Ed ecco che l'uomo ha sempre cercato di fare luce anche di notte, con fanali, lampade ... solo negli ultimi decenni però la tecnologia ha fornito i mezzi per fare luce di notte in modo permanente ed efficace con le lampade al sodio o ai vapori di mercurio. Anni fa fu addirittura proposto di mettere in orbita intorno alla Terra un grande specchio che riflettesse la luce del sole anche di notte; tale è la smania di vincere le tenebre.
Ma la luce che illumina le strade e le piazze finisce per far luce anche verso l'alto rischiarando il cielo e rendendo sempre più difficile l'osservazione delle stelle. Quello che per tanti è un illuministico successo, per astrofili e astronomi è un enorme disastro. Gli osservatori astronomici sono stati costretti a lasciare dapprima le città e poi anche le aree periferiche emigrando verso zone desertiche. Basti un esempio per tutti: l'osservatorio del Vaticano un tempo era situato nel pieno centro di Roma a due passi da piazza Venezia, poi emigrò in periferia a Castelgandolfo, e infine nel deserto dell'Arizona.
Se l'inquinamento luminoso è un grave problema per gli astronomi professionisti lo è ancora di più per gli astrofili sparsi per il mondo e che non possono certo permettersi di trasferire le proprie attività in Arizona o in cima a qualche montagna; il rischio è che diventi praticamente impossibile praticare l'astrofilia.
Che fare di fronte a questa situazione? Le associazioni astrofili (in Italia prima tra tutte l'UAI) hanno promosso campagne di sensibilizzazione, ottenendo qualche risultato; diversi comuni e regioni hanno varato legislazioni tendenti a incoraggiare l'uso di lampade che proiettino la luce solo verso il basso, ottenendo anche un certo risparmio energetico.
Non resta che augurarsi che si prosegua su questa strada; ma il vero problema è che oggi come oggi gli appassionati di astronomia che conoscono l'arte di osservare il cielo notturno sono una piccola minoranza e la maggioranza della popolazione e quindi delle autorità resta poco sensibile a questo problema.